Decido allora di mettermi sulle tracce dei tortelli al ripieno di Ceresara
Sono le undici del mattino di un giorno qualunque di Fine Luglio.
I profumi di erbe aromatiche miste a concime fanno da sfondo ad un paesaggio tipico della pianura padana fatto di granoturco a perdita d’occhio, allevamenti ordinati, qualche rudere per ricordarmi da dove veniamo e le idrovore che, danzando, pompano all’impazzata. Mi trovo nelle zone del Mantovano e scorrendo Google Maps verifico di essere vicino al paese dove si produce una ciliegia famosa e gustosa, quella di Ceresara, normalmente in estate ci fanno anche una festa ma quest’anno è stata rinviata.
A Mantova il piatto più famoso sono i tortelli di zucca con amaretti e mostarda ma so dell’esistenza di una variante che è proprio quella di un tortello ripieno di queste ciliegie. Decido allora di mettermi sulle tracce dei tortelli al ripieno di Ceresara, che è una ciliegia tipica dell’0monimo paese. Per prima cosa mi faccio un giro lungo le strade del centro per vedere se trovo qualche piccola bottega che me li possa vendere, ma niente mi sembra di essere in quei film di Sergio Leone dove di gente in giro se ne vede sempre poca e sei accompagnato solo dalla musica che nel mio caso è quella di Spotify. Chiamo un agriturismo che però mi informa della loro vocazione a fare ristorazione tipo agriturismo ma visto la poca simpatia dell’interlocutrice saluto educatamente e proseguo nella ricerca del tortello perduto.
A Mantova il piatto più famoso sono i tortelli di zucca con amaretti e mostarda ma so dell’esistenza di una variante che è proprio quella di un tortello ripieno di queste ciliegie.
Mi fermo di lato alla strada in una rientranza polverosa e assolata pensando che devo fare in fretta altrimenti mi si cuocerà la testa pelata, che come sanno i diversamente cappelloni è molto sensibile al sole estivo e necessita di cappello possibilmente di paglia che ovviamente non ho portato con me.
Trovo il numero di una certa Bellini Renata che pazientemente mi spiega che sono in pochi a fare questi tortelli ma che potrei provare al supermercato, mi devo dirigere verso la farmacia poi girare a destra e poco avanti sono arrivato, tutto questo avviene in diretta con lei che mi guida passo passo.
Ho visto leggendo su internet, che la signora coltiva le ciliegie in questione e, dopo la gentilezza che ha riservato a uno sconosciuto la prossima volta che capiterò in queste zone passerò senz’altro a trovarla per fare man bassa di ciliegie.
Mi trovo davanti “all’Alimentare”, uno di quei piccoli supermercati di paese a conduzione familiare dove si cerca di tenere prodotti di qualità e del territorio.
Entro, percorro per lungo il corridoio e mi dirigo verso il bancone principale dove un signore e una signora stanno servendo altri clienti, aspetto e chiedo gentilmente se hanno i tortelli ripieni di ceresara, il viso del signore si illumina certo di poter accontentarmi e nel frattempo mi guardo in giro scrutando fra i vari prodotti esposti, il mio sguardo si ferma sui formaggi e intravedo un Monte Veronese, che non è proprio del posto ma ne prendo uno spicchio abbondante.
Nel frattempo il Signore mi informa che hanno anche un Grana Padano DOP Selezione da fieno prodotto dalla Latteria S.Pietro in Goito MN, allora perché non prenderne un pezzo; dietro di me vedo uno scaffale ricco di biscotti e dolci, scrutando come sempre Cerco prodotti del territorio e sempre Franco, il titolare mi indica che se voglio provare qualcosa di buono devo prendere la Sbrisolona che produce un’azienda del mantovano, prendo la mia busta piena di sbrisolona e mi dirigo verso la cassa non prima di essermi fatto fare un bel panino morbido ripieno con delle fette scioglievoli di prosciutto di Langhirano.
Alla sera, dopo essere rincasato mi sono messo ai fornelli e ho potuto finalmente assaggiare il “Tortello della Possenta” ripieno alla ciliegia di Ceresara condito con abbondante burro e salvia del mio orto. Li ho trovati delicati e saporiti mentre la ciliegia si nascondeva fra il sapore di ricotta, spezie e Mostarda.
Li ho accompagnati da un Ortrugo dei colli piacentini.
©2020 Luca Scainelli