"Sfuggiremo all'assurdità di far crescere un pollo intero, solo per mangiare il petto o l'ala, facendo crescere queste parti separatamente in un ambiente adatto".
Questo scriveva Winston Churchill nel 1931.
Focus, Il sole 24 ore, Repubblica, Il Post, Mediaset, Il fatto alimentare, La Verità, La Sette, Vanity Fair, Il Corriere della sera, tutti mettono la scritta in bella evidenza offuscando la realtà.
A farci male siamo sempre i numeri uno. Sono dalla parte di Chicco Testa:
"Si parte dalle naturali cellule staminali dell'animale, le si tiene al caldo e le si nutre con quello che serve: acqua, carboidrati, proteine, aminoacidi, vitamine e zuccheri".
Sono dalla parte, minoritaria, che cerca di ragionare, capire e guardare oltre - sono abituato a cercare nel futuro nuovi spiragli, spesso, senza essere ascoltato - come quando, dopo aver portato, e fatto assaggiare, con la mia famiglia i prodotti tipici del mio paese di origine - Parre - a Cannavacciuolo e Bastianich in un programma andato in onda su SKY UNO ne ho parlato con il sindaco Danilo Cominelli e con l'assessore Omar Rodigari spiegando che poteva essere un ottima iniziativa lavorare su questo evento per lanciare ulteriormente l'immagine degli Scarpinocc -tipico casoncello locale - e del paese.
La Carla era diventata il personaggio trainante di tutto il programma e sarebbe potuta essere un traino importante anche per cercare di portare a Parre Cannavacciuolo, visto che gli Scarpinocc gli eli abbiamo fatti assaggiare durante le puntate del programma.
Sto ancora aspettando una risposta e è passato più di un anno.
Ricevere le sovvenzioni europee per la promozione delle tipicità - non tutti ci sono riusciti - è importante, ma oltre ai soldi (qualche mille euro), serve una visione allargata fuori dai soliti orticelli.
I famosi grani antichi, sono andati in disuso perché rendono fino a otto volte meno di quelli arrivati fuori dall'Italia, inoltre meno resistenti, in ogni modo crescevano in condizioni climatiche completamente diverse dalle attuali.
Grazie! a Papa Pio XII che nel 1950 benedì i grani dei cattolici Americani creando un movimento di cui hanno beneficiato tutti.
"Se avessimo sempre fatto prevalere queste paure non sarebbero arrivati dagli altri continenti mele, ciliegie, mais, patate, pomodori o melanzane" come scrive Roberto Defez.
Possibile che abbiamo sostituito i buoi, carini, vivi , animali con i trattori e non riusciamo a capire che l'innovazione, fatta bene è come manna dal cielo?
Abbiamo i migliori studiosi al mondo e, come al solito dobbiamo agevolarne la dipartita. Andrà a finire come gli OGM; in Italia sono vietati e li acquistiamo all'estero "maledetti sepolcri imbiancati".
La carne coltivata è semplicemente un'alternativa che può servire come paragone e a migliorare quella tradizionale.
Amo comparare, ogni prodotto può essere confrontato, per ricercare il meglio per i propri gusti e tasche.
E curioso che nel 2013 il primo a investire 250 mila euro nella produzione del panino a base di carne coltivata, non è stato un magnate della produzione di carne ma uno dei fondatori di Google Sergey Brin.
"Realizzare la carne in vitro significa riuscire a salvare i dati incarnandoli.
Possiamo pensare di congiungere l'informazione con la realtà facendola diventare viva" come scrive Paolo Benanti in ' L'hamburger di Frankenstein".
In ogni caso ci vorranno decenni prima che possa diventare ampiamente disponibile
Sono a favore dell'innovazione e difensore della tradizione intesa come piatti, frutto dell'inventiva italica che permette di avere piatti come: pasta e patate, pasta fagioli e cozze, lasagne, bucatini all'amatriciana, la carbonara, la polenta taragna, il brasato al Barolo, le melanzane alla scapece, le alici fritte, tanto per fare alcuni esempi.
La carne coltivata può essere una grande opportunità per creare lavoro e grandi opportunità per il nostro paese.
©2023 Luca Scainelli