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Immagine del redattoreluca scainelli

Al mercato di Gambolò


perché per coltivarla bisogna scendere al suo livello

Le mani che sanno di terra che hanno visto la terra, sporche di terra che vedono la terra tutti i giorni da vicino perché per coltivarla bisogna scendere al suo livello, piegare la schiena.

Per farlo richiede fatica e passione, sacrifici e rinunce perché è l'uomo che segue i tempi della natura, si deve adattare alle stagioni che si inseguono una dopo l'altra. Succede che piove, c'è troppo sole, il vento e gli animali selvatici da combattere; quelli che di notte sono capaci di radere al suolo un pollaio o una coltivazione.

Ogni giovedì nella piazza davanti al comune di Gambolò c'è un banchetto ricco dei frutti della terra. Non c'è frutta ma molta verdura coltivata e raccolta da chi ci mette amore nel proprio lavoro quindi semina raccoglie e distribuisce.

Individuo subito delle patate, sono quelle bianche che si devono raccogliere a mano in quanto sono delicatissime, raccolte a macchina si rovinerebbero, della  verza amara, delle cipolle di Tropea e un pezzo di zucca che stasera stenderò a fettine sottili e nel forno le trasformerò in tipo patatine, le spolverizzerò con del buon origano siciliano e un non nulla di olio extravergine.

Per farlo richiede fatica e passione, sacrifici e rinunce perché è l'uomo che segue i tempi della natura

©2020 Luca Scainelli

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