Delicato e sincero, il Bianco di Custoza si lascia sorseggiare quasi con timidezza per poi rivelarsi grande accompagnatore di piatti leggeri di pesce come carpaccio di spada, risotto al lavarello, insalata di verdure bollite alle uova di pesce.
Nella zona collinare meridionale del Garda Veronese, caratterizzata da territori morenici di natura prevalentemente calcarea, argillosa, ghiaiosa e sabbiosa, si coltivano prevalentemente vitigni a bacca bianca, tra cui Trebbiano Toscano, Garganega, vitigno tipico del vicentino, Friulano, Malvasia Toscana, Riesling Italico e Cortese.
Dall' uvaggio di questi vitigni nasce il Bianco di Custoza, vino particolarmente apprezzato da papi, generali e letterari fin dal Cinquecento.
Più precisamente è prodotto con uve di Trebbiano Toscano, denominato localmente Castelli Romani 20-45% Garganega 20-40% Friulano, denominato localmente Trebianello 5-30%, Cortese denominato localmente Bianca Fernanda e/o riesling Italico, pinot bianco e/o Chardonnay e/o Malvasia Toscana 20-30%.
È un vino dal colore giallo paglierino. Al naso è molto profumato, fruttato, leggermente aromatico. In bocca è sapido, morbido, delicato, di giusto corpo, piacevolmente amarognolo, con un tenore alcolico minimo di 11 gradi.
Il Bianco di Custoza e prodotto anche in altre versioni: Superiore deve avere almeno 12,5 gradi alcolici e affinato 5 mesi, Spumante e Passito.
©2021 Luca Scainelli