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Immagine del redattoreluca scainelli

Giorgio di Palma a Milano con "Festa di compleanno" Cristallizza cibo, che mi viene fame.

Meme Gallery, cella di ex Convento prima Cistercense poi benedettino, adibita negli anni ’60 a portineria di un palazzo di fine ‘800, si situa all’interno di un cortile a pochi passi dalla Fondazione Feltrinelli, dal Cinema Anteo, e da Piazza Gae Aulenti, sviluppandosi su tre piani diviene un luminoso silos, white box, con altezza 7,50m unico nel suo genere.

La capacità di rendere vero ciò che vero non è, fino a confondere le idee al visitatore stupito che vorrebbe mettere le mani nel sacchetto delle patatine.

Questo si potrebbe dire di un artista come Giorgio di Palma da Grottaglie (Taranto) che al Meme Gallery di Milano, zona Moscova, espone pezzi che ricreano un'atmosfera perduta, fatta di oggetti dimenticati ai quali ridona vita che, perpetua, diventa eterna.

"Ceramiche di cui non c'era bisogno" in "Festa di compleanno", rivedere il detersivo della Henkel, il barattolo dell'olio per motore targato Tamoil, - sponsor dell'Atalanta negli anni 80/90 - la vecchia macchina da scrivere, in pezzo unico, e come racconta lo stesso di Palma "irripetibile" per la mole di lavoro occorsa nel realizzarla.

Si ritorna bambini davanti ai panini dolci, i tramezzini: quelli fatti di pane in cassetta tagliato a metà per formare un triangolo imbottito con le sottilette e il prosciutto cotto, e poi le pizzette, i taralli, le mozzarelline, le olive con le focacce, pezzi di pomodoro imbalsamati dentro l'impasto che sembra soffice.

Da ragazzo mi ricordo le bottiglie di Fanta; "si diceva in battuta", "la Fanta non è buona ma è tanta" e poi la birra nella piccola bottiglia panciuta, si chiamava Dreher.

Come dimenticare le patatine un po' unte nel classico sacchetto bianco e rosso. Uno dei pezzi più importanti è la ciotola di olive - blocco unico - nere e luccicanti, ma anche una bombola di gas, senza tralasciare il mozzicone di sigaretta con tanto di gomma americana.

Solitamente Giorgio di Palma espone direttamente nei musei pubblici e le sue opere non sono acquistabili, in questo caso, grazie alla Meme Gallery e , che ha per ogni mostra che organizza il tema legato al cibo, è riuscita attraverso Maria Angela di Pierro, che mi ha guidato e illustrato la visita in un luogo dove il tempo si riavvolge grazie agli oggetti che rivivono per prendere la strada della materia che spesso ci sopravvive, a fare arrivare questi oggetti preziosi nel centro di Milano per restarci fino al mese di Febbraio, dell'anno nuovo.


©2022 Luca Scainelli

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