Se siete un po’ come il mio amico Luca che è venuto a trovarmi durante il Family Food Fight, trasmesso il giovedì sera su Sky Uno durante la clausura, invitato dalla produzione di Endemol Shine Group a mia insaputa proprio perché incapace a cucinare anche le cose più semplici, siete capitati nel posto giusto.
Un piatto di recupero che fa strabiliare gli occhi e ti fa esclamare: perché non l’ho conosciuto prima, come quando scopri una vecchia canzone che ti era sfuggita, un bel libro scritto anni fa o un film del passato, o perché no una poesia di Neruda che ti era sfuggita.
In estate è bello nutrirsi di piatti freschi e sfiziosi, di quelli che ti danno soddisfazione senza dover investire delle ore per la preparazione. Provate a mettere in una padella un filo d’olio e dell’aglio, io uso quello di Vessalico, fate soffriggere fino a che i vostri vicini non si affacceranno con il naso all’insù, pelate ed affettate dei cetrioli sottilmente, poi dei peperoni e la dolcissima cipolla di Tropea, infine del pomodoro tagliato irregolarmente, che è più buono.
Mettete tutto in una insalatiera, volendo di quelle fatte dai maestri di Caltagirone e procuratevi del pane, il più secco possibile, lo bagnate con dell’acqua e dopo averlo strizzato lo buttate con gli altri ingredienti.
Il finale vuole olio, aceto, sale pepe da versare nell’insieme e mescolare con cura prima di mettere nel frigorifero per 2 ore, dopodiché servire con un buon vino bianco: penso ad un Lugana di Zenegaglia che a Pozzolengo lo produce con passione oppure uno squisito Vermentino di Ottaviano Lambruschi, lui verso La Spezia, se poi siete “esigentini”, quello di Gallura, che è il migliore fra i Vermentini.
©2020 Luca Scainelli