I peperoni cruschi o di Senise, hanno origini antiche e, anche se fanno parte della tradizione culinaria lucana, in realtà provengono dalle Antille grazie a Cristoforo Colombo.
Il peperone crusco è un prodotto tipico della cucina lucana, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale della regione Basilicata e trovarlo integro non è cosa facile, infatti, dopo essere fritto degrada velocemente come capita sempre con i fritti, vanno consumati in presa diretta altrimenti perdono la croccantezza, risultato ottimale di una buona frittura asciutta.
Poco conosciuto dai settentrionali anche per il motivo sopradescritto, è una specie di patatina fritta ma fatto con un procedimento antico: i peperoni, quelli piccoli e dolci di Senise vengono fatti disidratare dopo essere stati infilati da ago e filo per poi essere appesi al sole tipo collana e in fine fritti in olio.
Possono essere consumati da soli o con il baccalà ma anche utilizzati per condire la pasta o da abbinare alle patate.
Il sapore è un incrocio di dolce amaro allietato dallo scricchiolio in bocca, tipo come quando si cammina sul pavimento di una vecchia casa in legno, che regala attimi di puro sapore antico dal gusto ambiguo. Li ho assaggiati con un gorgonzola morbido e non sono poi male, in abbinamento un vermentino Colli dei Luni del 2019, fatto a La Spezia della cantina Arrigoni meritevole di essere assaggiato.
©2022 Luca Scainelli