Il "codometro" è uno strumento utilizzato per misurare la lunghezza delle code, spesso impiegato in contesti di gestione delle attese, come negozi o uffici. Da molto tempo le sagre di paese sono diventate macchine da soldi. Dello scopo nobile per cui sono nate non frega a nessuno.
La sagra, quella vera, che ha origini religiose legate al santo patrono, dovrebbe dare il prodotto massimo di un determinato territorio, fatto in maniera completamente artigianale ma soprattutto utilizzando materia prima di qualità. In montagna la sagra del pesce di mare non centra nulla, si potrebbe fare quella con pesce di lago o di fiume, più difficili da gestire. La sagra dei pizzoccheri, valtellinesi, perché a Chiavenna diventano gnocchi, la vedo bene a Teglio . Quella bevanda rossa fatta con il vino frizzante, Aperol e soda, cosa centra con le sagre di paese. Datemi un Lambrusco, una Rebola, Ortrugo, Malvasia, Vermentino, Trebbiano, Barbera, Sangiovese, Albana secco e dolce, insomma datemi un buon bicchiere di vino.
Lo scopo della sagra dovrebbe essere quello di fare assaggiare qualcosa di raro e che quindi durante l'anno per motivi logistici, per motivi di costi eccetera, non si riesce ad assaggiare. Questa inversione che dura ormai da anni crea confusione nel consumatore ma soprattutto non da modo di conoscere veramente a fondo quale è il prodotto tipico che sta assaggiando, ovvero non scende nello specifico snaturando il piatto, facendolo diventare qualcos'altro. Se poi parliamo del vino o della birra lasciamo perdere, sarà occasione di bere tutto annacquato, tanto nessuno dice niente. Anzi il masochismo va oltre l'immaginazione.
Code chilometriche per accaparrarsi un piatto di pasta, di ravioli oppure una costina a volte anche malcotta. Piatti consumati gomito gomito - non c'è lo spazio per alzare il braccio, prendere il bicchiere e portarlo alla bocca -.
Procurarsi i piatti è un'impresa da incubo. Prima coda da fare quella per pagare i biglietti che serviranno per fare altre file, ogni piatto una coda chilometrica, come tanti soldatini, pulcini bagnati che sembra che non mangiano dall'Ultima Cena. Macchie di sudore, sbuffi, urla di bambini viziati, polvere, odore di gomma e una musica dal volume talmente alto che vibrano i vestiti addosso, mentre i timpani soffrono da fare male, alcuni allergici al sapone diffondono quell'acidità tipica che deriva dai batteri festaioli, altri che hanno pensato di spruzzarsi sotto le ascelle, senza lavarsi, il profumo dei più scadenti in commercio, peggiorando la situazione.
Per prendere i ravioli una coda. Ci sono due possibilità, o andare ai tavoli e cercare di mangiare, oppure sacrificarsi nel portare agli amici il primo piatto, rinunciando al proprio per rimettersi in coda per la carne. E' tutto cosi, dopo la carne le patatine e poi il bere, non finisce mai, ci sarebbe bisogne del codometro. Come quando si affittano ragazzi per guardare i figli, i cani, i gatti, le piante, per fare la spesa, ci sarebbe bisogno di una figura che fa la coda per noi.
Questo avviene perché ci hanno abituati a fare le code su tutto. Al supermercato la coda, farmacia e fai la coda, vai dal dottore fai la coda vai a ordinare la pizza, coda, vai in vacanza e fai la coda in autostrada, in spiaggia e nei locali balneari, cerchi di fare la partenza intelligente e ti accorgi che tutti sono diventati intelligenti, ti senti stupido. Allora uno sceglie l'aeroplano e arrivato all' aeroporto fai la coda, il treno, quello veloce, niente, code pure li. Il Mondo è una coda, ecco perché non si soffre se poi alle sagre si fanno 4 code per mangiare 4 piatti. Assuefazione, delirio che diventa la normalità.
©2024 Luca Scainelli