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Immagine del redattoreluca scainelli

Sul vino dealcolato dobbiamo metterci d'accordo.

La percezione del vino dealcolato da parte del pubblico è variegata e influenzata da diversi fattori, tra cui la cultura del vino, le preferenze personali e le tendenze di mercato.

VINO DEALCOLATO
VINO DEALCOLATO

Se nella direttiva adottata il 25 maggio 2009 si è stabilito che "vino" si può chiamare il risultato della vinificazione con un grado alcolico non inferiore agli 8,5% per quale motivo adesso, per cercare una nuova moda si dice che anche quel prodotto, proveniente sempre dalla vinificazione ma con un grado notevolmente più basso, si può chiamare "vino".

Si crea solo confusione, e si contraddicono leggi prestabilite. Assurdo e ridicolo. Quando beviamo vino, i profumi, sapori, colori, l'etichetta, il gesto, luogo, con chi siamo, è relativo. Nel bicchiere di vino quello che interessa è l'alcol, tutto il resto è abbellimento, poesia, svago, vanità.


Alcuni sostengono che il vino dealcolato servirà ad avvicinare le persone al vino, io penso che le potrà avvicinare ai succhi di frutta, quindi allontanerà. I produttori di questo vino sbandierano il fatto che per dealcolizzare non si utilizzano prodotti chimici, dimenticando che per alterare il sapore basta la filtrazione. I processi utilizzati per togliere la parte alcolica al vino lo fanno diventare qualcosa di diverso dal prodotto che da sempre si consuma, potrà diventare una moda che come tale svanirà senza lasciare traccia.


Sono dalla parte di Donatella Cinelli Colombini "Io non amo i vini dolci; i dealcolati non mi piacciono. Il gusto è talmente diverso dal vino classico che non credo siano un'alternativa. Secondo me il vero competitor del vino è la cannabis".


Tecniche di Dealcolizzazione

Esistono diverse tecniche per la dealcolizzazione, ognuna con vantaggi e svantaggi specifici:

Distillazione sottovuoto: Questa tecnica consiste nel ridurre la pressione all'interno di colonne specializzate, permettendo all'alcol di evaporare a basse temperature (sotto i 28°C). Sebbene sia rapida ed economica, può anche portare alla perdita di composti aromatici, influenzando negativamente il profilo sensoriale del vino.


Osmosi inversa: Utilizza membrane semipermeabili per separare l'alcol dall'acqua e da altri componenti del vino. Questo metodo è più delicato e può preservare meglio le caratteristiche organolettiche rispetto alla distillazione sottovuoto.


Spinning cone column (SCC): Questa tecnica impiega una colonna con coni rotanti per separare l'alcol. È efficace nel recupero di aromi volatili che possono essere reintrodotti nel vino dopo la dealcolizzazione, migliorando così la qualità finale.


©2025 Luca Scainelli




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