Merano, 9 novembre 2024 – Il secondo giorno del Merano Wine Festival 2024 si è rivelato un trionfo di sapori e aromi indimenticabili. Con una selezione di prodotti d'eccellenza culinaria, l'evento ha messo in risalto la qualità e la maestria dei produttori locali e internazionali.
Un Viaggio tra le Delicatezze Italiane
Il festival ha visto protagonisti alcuni dei più raffinati prodotti del panorama gastronomico italiano. Tra questi, ho apprezzato la bresaola di Giò Porro con la sua consistenza tenera e il sapore intenso, risultato di un processo di stagionatura impeccabile. Quella prodotta con carne di Wagyu, dalle venature inconfondibili con sapore intenso e persistente. La tartare all’aceto balsamico, soda e saporita.
Non meno apprezzati sono stati i panettoni di Raffaele Caldarelli, un tripudio di morbidezza e fragranza. Realizzati con ingredienti selezionati e lievitati naturalmente offrendo un'esperienza sensoriale che trascende il mero assaggio, trasformandosi in una celebrazione della tradizione pasticcera italiana.
Il festival ha anche dato spazio a prodotti meno conosciuti ma altrettanto prelibati, come lo zafferano Pura Crocus. Proveniente da coltivazioni sostenibili, questo zafferano ha incantato con il suo colore vibrante e il profumo inconfondibile, rivelando il suo potenziale in squisite ricette gourmet come il panettone e miele di acacia aromatizzato.
Lo speck identifica l’Alto Adige in modo universale. Il sentore di affumicato è troppo spesso eccessivo, andando a coprire il sapore della carne. Qui da Pfitscher l’affumicatura è leggera, delicata nel rispetto della materia prima. Soprattutto mai secco, come spesso capita di assaggiare. Affettato sottilmente si gusta sul pane che accompagna discretamente.
Raffinatezze e Tradizione
L'aceto balsamico di Mariangela Grosoli ha rappresentato un'altra gemma del festival. La sua complessità aromatica e il perfetto equilibrio tra dolcezza e acidità mi hanno stupito, confermando l'aceto balsamico come un'eccellenza italiana senza pari. Quando ho il mal di gola lo uso per lenire l’irritazione al posto dello sciroppo.
La scoperta dell'asparago bianco di Andrea Borsato ha offerto un'interessante variazione sul tema degli ortaggi di alta qualità. La delicatezza e il sapore fresco di questo asparago, coltivato con metodi tradizionali, hanno aggiunto un tocco di eleganza agli assaggi di oggi.
I biscotti di Dolcevita hanno portato una nota di dolcezza e convivialità. Realizzati con ingredienti genuini e amore per la tradizione, questi biscotti sono stati un omaggio alla semplicità e alla bontà delle cose fatte in casa.
Infine, le olive straordinarie di Osvaldo De Iorio dal Cilento hanno sorpreso con il loro sapore deciso e la consistenza perfetta, confermandosi come un must fra gli alimenti della cucina mediterranea.
Il Cibo di Qualità: Un Lusso per Molti, ma Non per Tutti
Il Merano Wine Festival è stato un'occasione per riflettere sulla natura del buon cibo, che, purtroppo, spesso rappresenta un lusso non accessibile a tutti. La qualità e l'artigianalità che caratterizzano questi prodotti li rendono preziosi e, di conseguenza, non alla portata di ogni tasca. Come sottolineato da Alessandro Rossi, direttore generale del festival: "Il fatturato del Merano Wine Festival continua a crescere, grazie all’attenzione che poniamo sulla qualità e sull’esperienza unica che offriamo ai nostri visitatori. Tuttavia, siamo consapevoli che il buon cibo è un privilegio che dovrebbe essere più accessibile."
Il secondo giorno del Merano Wine Festival 2024 ha offerto un'esperienza stimolante, non solo per la varietà e la qualità dei prodotti presentati, ma anche per le riflessioni che mi ha suscitato. Il festival continua a essere una piattaforma di incontro tra tradizione e innovazione, promuovendo il patrimonio culinario italiano e invitando i visitatori a scoprire e apprezzare le eccellenze gastronomiche del nostro paese.
©2024 Luca Scainelli