Stappo la Grasparossa di Settecani, che lo produce a Castelvetro, Modena
Essendo un un'aspirante edonista stasera cucino per me, quindi un piatto per tutti i singoli lettori.
Reduce da un viaggio a Cavallirio, in provincia di Novara, dove trovo, nel piccolo e fornito spaccio, uno dei Gorgonzola più buoni del pianeta, quello del caseificio Pàlzola che qui lo produce dal lontano 1948 e trovandomi degli gnocchi nel frigorifero decido di fare la mia ricetta perfetta che sfida l'equilibrio degli ingredienti.
L'unico rammarico sono stati gli gnocchi
Intanto mi soffriggo un pezzo di cipolla di Tropea, quando è rosolata la smorzo con due cucchiai di acqua, faccio stufare per cinque minuti e poi aggiungo 80 grammi; si avete capito bene ottantagrammi di Gorgonzola a pezzetti, tre cucchiai di latte e quattro foglie di salvia sminuzzate, quelle del mio orto.
A questo punto alzo il calore sotto la pentola dell'acqua e ci tuffo 250 grammi di gnocchi, li tolgo, appena salgono con una schiumarola e li butto nel contenitore dove, in attesa, c'era la crema appena preparata aggiungendovi una abbondante grattugiata di noce moscata.
Mescolo dolcemente e nel frattempo tolgo la bottiglia di vino dal frigorifero.
Stappo la Grasparossa di Settecani, che lo produce a Castelvetro, Modena, e mentre la spuma sale nel bicchiere, penso che anche la giornata che sta passando non tornerà mai più.
P.S.
L'unico rammarico sono stati gli gnocchi, acquistati al supermercato e di una marca molto famosa, in confezione accattivante, leader nel mercato della pasta fresca, che non erano all'altezza della situazione, anzi direi insignificanti.
Tanto lavoro nella progettazione del packaging per un prodotto scadente: ma non c'è nessuno che prima di mettere in commercio i prodotti li assaggia ?
Chiamatemi lo farò gratis.
©2021 Luca Scainelli